La Via Dei Re by André Malraux

La Via Dei Re by André Malraux

autore:André Malraux [Malraux, André]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: archivio ladri di biblioteche
pubblicato: 2011-10-24T17:36:40+00:00


«Signore, Svay partito.» «Sicuro?» «Sicuro.» «Bene essersene sbarazzati.» Il boy dai piedi nudi disparve, come si fosse confuso con la luce che impregnava la radura. 'Decisamente non manca di qualità' pensò Claude .

Con tutta evidenza, Svay obbediva a ordini... Combattere un nemico conosciuto, per Claude, non era cosa da andargli a contraggenio; in un conflitto preciso, ritrovava il suo accanimento. Si stese nella 'sala' dove già Perken dormiva coricato sul ventre, le mani semiaperte .

Non riusciva a calmar la sovreccitazione che il suo possesso gli procurava. Il fulgore della luna sembrava dare alle voci degli indigeni una lunga risonanza; esse andaron facendosi sempre più rade. La cantilena mormorata d'un narratore e, talvolta, un tramestio giungevano ancora dalla capanna del capo del villaggio; anche quella cessò, e fu il silenzio tropicale, congiunto all'aria satura di luna, turbato di quando in quando da un grido solitario di gallo che si perdeva in una pace da pianeta spento .

In mezzo alla notte, lo risvegliò un rumore confuso. Debolissimo, così debole che si stupì che avesse disturbato il suo sonno: come di frascame strascicato sul terreno. Il suo primo sguardo fu per le pietre, che aveva fatte mettere tra il letto da campo di Perken e il suo. I briganti non avrebbero scelto, per attaccare un villaggio, il momento in cui vi si trovavano i bianchi.

Stanchezza e pigrizia diminuivano via via che si risvegliava. Fece qualche passo davanti alla

'sala', ma non vide che il villaggio addormentato e la propria ombra, lunga e azzurra... Tornato a letto, rimase quasi un'ora con l'orecchio teso; sotto il vento molle della notte, l'aria palpitava come un'acqua. Più nulla tranne qualche muggito, sempre più raro, di buoi assonnati... E alla fine si riaddormentò .

Svegliandosi al levar del sole incontrò una delle gioie più complete che mai avesse conosciuto.

L'accanimento che da mesi lo spingeva furiosamente verso un'azione così incerta era giustificato. Saltò dal piancito giù a terra senza usar la scaletta, e si diresse verso il secchio d'acqua accanto al quale stava il boy rigato dall'alto in basso, come un forzato, dalle ombre dei rami .

«Signore» disse questi a mezza voce «non modo trovare carrette nel villaggio.» Claude, per istinto di difesa, volle far ripetere la frase, ma subito s'accorse che sarebbe stato perfettamente inutile: «Dove, carrette del villaggio?» «Foresta, io sicuro. Partite questa notte.» «Svay?»

«Nessuno che lui poter fare questo.» Impossibile avere il cambio. Senza carrette, niente pietre.

Quel rumor di frasche, stanotte.. .

«E le carrette nostre?» «Conducenti, io sicuro non volere andare più lontano. Ma io poter domandare.» Claude corse alla 'sala' e svegliò Perken, che sorrise alla vista delle pietre .

«Svay se l'è svignata stanotte con le carrette del villaggio e coi loro conducenti. Dunque, impossibile avere il cambio. E i conducenti coi quali siamo venuti vorranno tornare al loro villaggio, naturalmente. Ma svegliatevi una buona volta!» Perken cacciò la testa nell'acqua; lontano strillavano le scimmie. Fatta una spugnatura tornò verso Claude che, seduto sopra un letto, pareva contasse sulle dita: «Prima soluzione: andare a ricercare quelli che se la sono squagliata.



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